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                 MEDIEVAL NEWS  
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    | 11/03/2015 - I TEMPLARI AL MUSEO CIVICO DI VITERBO | 
   
  
    | I Templari in Mostra a Viterbo | 
     
  
    | Palazzo dei Papi-Viterbo. In 
occasione della Mostra di 
Antiquariato presso la città 
di Viterbo, la Associazione 
Culturale Terza Esperide di 
Palermo, esporrà presso il Museo Civico, la sezione 
completa di reperti 
medievali collegati al 
misterioso mondo dei 
Cavalieri Templari, parte 
del progetto Museo Federico 
II e il Medioevo. Le 
ricerche da anni intraprese 
in Sicilia tramite la 'Terza 
Esperide' ed il suo 
fondatore, Giulio Torta, per 
acquisire ed interpretare 
oggetti che furono in 
possesso dei Cavalieri 
Templari (1118- 1314), hanno 
svelato nuove tracce di 
comportamenti legati alla 
fede ed alla religione, ma 
profondamente intrisi di 
superstizioni e pervasi da 
barlumi misteriosi quanto 
impenetrabili di riti e 
credenze esoteriche. Grazie 
a raffronti paleografici e 
riscontri attuati sulle 
iscrizioni, sulla tecnica di 
lavorazione del metallo e 
sugli smalti, questi 
reperti, risultano databili 
con certezza al periodo 
medievale, pur avendo una 
composizione molto diversa 
dagli smalti e dai manufatti 
smaltati principalmente 
francesi, sino ad oggi 
studiati. Non vi sono 
bastevoli documenti certi 
riguardanti l'Ordine, perché 
non esistono che pochissimi 
scritti dei cavalieri su 
loro stessi e le notizie che 
abbiamo, spesso sono da 
valutare con molta 
discrezionalità. Banner Siti 
Skerma dentro articolo Per 
questo i pochi oggetti 
ascrivibili con certezza 
all'Ordine dei Cavalieri 
Templari risultano dei 
'documenti' molto 
importanti. Una prerogativa 
che sappiamo acquisita 
dall'Ordine dei Cavalieri 
Templari, quasi all'inizio 
della loro costituzione, 
riguarda la concessione 
avuta dal Papa Innocenzo II 
(pontificato 1130 - 1143) di 
operare in totale 
indipendenza dal potere 
temporale, con l'esonero del 
pagamento delle tasse e con 
la prerogativa di poter 
riscuotere le 'Decime' dai 
nobili, mercanti, pellegrini 
e proprietari terrieri. 
Questa concessione fu il 
primo importante passo 
economico per la 
costituzione di un enorme 
capitale da reinvestire in 
seguito tramite lucrosi 
prestiti. Le 'Decime' di 
fatto dovevano rappresentare 
un dono, una offerta, un 
tributo per i poveri e per 
la chiesa, ed essendo questo 
tributo di antichissima 
istituzione, risalente ai 
tempi della civiltà ebraica, 
corrispondeva alla decima 
parte dei frutti della 
terra, degli animali e delle 
merci che il 'colono' era 
tenuto a corrispondere al 
proprietario del fondo o 
alla Chiesa . Gli scrigni 
per le 'Decime', impregnati 
di eleganza e mistero, 
manufatti in prezioso 
argento, dovevano 
probabilmente assoggettare 
il donatore che avrebbe 
offerto solo monete in 
metallo prezioso (l'argento 
nel medioevo valeva molto 
più di oggi). Questi rari 
manufatti in Mostra 
racchiudono, tramite 
iscrizioni sacre, concetti e 
motti cavallereschi per 
avvalorare la sacrale 
richiesta di finanziamento 
all'Ordine monastico. In 
Mostra un insieme di rarità 
e curiosità con oggetti 
inediti dal carattere 
islamico arricchiti spesso 
da decori bizantini, con 
essenzialità normanna e 
forza sveva. Un 'unicum' 
poco conosciuto ed 
irripetibile, frutto di un 
insieme di culture presenti 
nel medioevo in terra di 
Sicilia . Gli smalti 
utilizzati, di origine 
francese detta champlevé, 
venivano ottenuti scavando 
il nobile metallo, quindi 
colmando la parte solcata 
con pasta silicea colorata 
che si vetrificava in 
cottura a piccolo fuoco. 
Smalti colorati al posto di 
pietre preziose, che 
sarebbero state 
'irriverenti' ed eccessive 
per rappresentare un Ordine 
Monacale che nacque come 
'Sacro Ordine dei Poveri 
Cavalieri di Cristo. Gli 
oggetti 'scoperti' in quasi 
trenta anni di pazienti 
ricerche presso private 
collezioni isolane, e sul 
mercato antiquario sia 
nazionale che estero, sono 
la tangibile presenza del 
ricordo di sfortunati uomini 
di chiesa e guerrieri che 
ebbero una colpa sopra 
tutte, quella di essere 
legati ad un profondo credo 
ideale ed indistruttibile, 
anche al di là della vita. 
Il Presidente Associazione 
Culturale Terza Esperide
Giulio Torta
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