MEDIEVAL NEWS
 
27/09/2010 - A PALERMO PER VEDERE FEDERICO II
Il Professore Naoki Dan
Il Professor Naoki Dan, studioso internazionale di scultura medievale, Storico dell’arte presso l’Università di Gunma, in Giappone, ritratto sabato 25 settembre a Palazzo dei Normanni, ospite a Palermo della Fondazione Federico II. Lo studioso che aveva visionato la scultura raffigurante un monarca coronato e con tunica sul capo tramite fotografie, si era dimostrato talmente interessato all'opera marmorea, da ritenere necessario venire dal Giappone in Sicilia appositamente per studiare da vicino l’ oggetto. Si tratta, come confermato adesso dal grande studioso, di una raffigurazione di estremo interesse nell’ambito delle sculture medievali italiane inedite del tredicesimo secolo, ovvero una immagine giovanile di Federico II scolpita nel duecento, di cerchia “pisanesca”. La scultura, recentemente acquisita tramite la Associazione Culturale Terza Esperide, per il progetto museale Federico II e il Medioevo, sembra aver tutte le caratteristiche per rappresentare un tassello basilare per questo impegnativo progetto. Le tracce di una cultura tardo medievale ci sono tutte: una discrepanza tra la plastica rotondità quasi rinascimentale di un viso scolpito con tecnica eccelsa, si contrappone ad una strana durezza, quasi rigidità della nuca, sul verso. Un 'errore' che il miglior falsario non saprebbe esprimere, ma che manifesta anche la grande capacità di caratterizzazione del Maestro scultore, vissuto quasi al confine tra l'ultimo medioevo e gli albori del Rinascimento. La tunica cade a 'pergamena'sul capo del monarca, leggermente arrotolata e schiacciata sui lati, incorniciando il viso di monarca quasi imberbe. Un sovrano giovane, con una peluria acerba che ne sottolinea il volto, reincoronandolo anche nel viso, come fosse un delicato tralcio d'alloro, ed acuendone ulteriormente i nobili tratti del volto giovanile, fiero e deciso, dolce ma non ingenuo. Un monarca che esprime una probabile età di venti-venticinque anni, dal profilo simile, molto simile all'effige espressa nelle monete auree 'Augustali' di Federico II. Una testa marmorea che ritrae un sovrano in modo aulico, dal portamento e dal sangue augusteo: Federico II Hohenstaufen, lo Stupor Mundi.Il professore Naoki Dan, ha rilevato in diretta, davanti ad un attento pubblico, alcune singolari particolarità nella scultura. Uno sguardo leggermente strabico, che guarda nel vuoto. Probabilmente una nuova interpretazione che accentua la circolarità ed il movimento dello sguardo, come proiettato in profonda meditazione. Purtroppo la mancanza delle pupille originali, che dovevano probabilmente essere in paste vitree colorate, non possono rendere a pieno l'intensità dello sguardo. Inoltre lo studioso ha sottolineato la presenza di due sottili righe parallele incise orizzontalmente nel bordo della tunica, che pongono un curioso parallelismo con due sculture presenti nel pulpito di Pisa, di Nicola Pisano. Ancora un interessante motivo di ricerca si propone confrontando questa testa marmorea con due sculture coronate di Tino di Camaino. La medesima essenziale corona, per la prima volta semplice, leggermente appiattita, ma con le punte svettanti verso l'alto.Una concezione probabilmente ripresa da una antica interpretazione di Costantino, illuminato dai raggi della Fede.Un raffronto ancora aggiunge interesse alla ricerca: un busto marmoreo conservato presso la Fondazione Santarelli, rinvenuto fortunosamente durante degli scavi nei pressi del porto di Genova nel 1942, riprende il medesimo profilo della scultura adesso siciliana. La provenienza, Collezione estera, farebbe ipotizzare un fortunoso trasferimento dell'oggetto in tempi antichi, estrapolando questa testa da una complessa e più impegnativa opera. Forse un busto in porfido, su cui questa testa faceva una figura ancor più prestigiosa. Una scultura riposta all'interno di un sito di grande impatto visivo, o parte di un gruppo di grandi dimensioni. Lo studioso, già riconosciuto quale massimo esperto dell' Opera di Tino di Camaino, è stato incaricato dalla Fondazione Federico II, di continuare le Sue ricerche, per confermare quella che sembrerebbe poter rappresentare una eccezionale scoperta di rilevanza internazionale. Federico II è tornato a Palermo?